Stampa del 17.10.2014
Avvocato Carlo Salvo
venerdì 7 novembre 2014
sabato 12 maggio 2012
Due fratelli condannati in Appello per l'omicidio di un bracciante
Gianpaolo Iacobini - Cassano Jonio
Gianpaolo Iacobini - Cassano Jonio
Sono
stati giudicati colpevoli anche in secondo grado. E perciò sono stati
condannati a quindici anni di reclusione. È stato dunque questo il
verdetto scritto dalla Corte d'Appello di Catanzaro (presieduta da
Fortunato Rosario Barone; a latere, Marco Petrini) per i fratelli Costel
e Cristinel Habliuc, rispettivamente di trenta e trentuno anni, per
l'omicidio di Angelov Krasimir, un bracciante bulgaro di 33 anni.
Una
vicenda dai contorni drammatici, l'uomo infatti era stato ucciso a
calci e pugni, e forse pure con l'aiuto di un corpo contundente, il 25
ottobre del 2010, a Marina di Sibari.
L'assassinio, questa era stata
la ricostruzione degli investigatori e della procura, era maturato al
termine di una rissa accesasi nel mezzo di una serata trascorsa in
compagnia di un gruppo di rumeni, iniziata con uno scambio di parole
pesanti.
Tra di loro c'era anche una ragazza, alla quale Krasimir si
era rivolto con parole giudicate offensive dagli amici della donna (tra
costoro il fidanzato), che per questo l'avevano poi malmenato fino a
provocarne il decesso.
Tentando anche di deviare indagini e sospetti.
Ma i Carabinieri della Tenenza di Cassano, giunti sul posto a seguito
di una segnalazione, non avevano abboccato alla messinscena, e nel giro
di poche ore erano riusciti ad individuare sia l'abitazione al cui
interno il delitto era stato consumato, sia i presunti assassini.
Individuando elementi considerati preziosi (come le tracce ematiche
ritrovate nella villetta luogo del delitto) e posti alla base del fermo
degli indagati, poi convalidato dal Gip e trasformato in misura
cautelare.
Tra i fermati, anche un terzo rumeno, Vasile Gavrilas, che
dopo mesi di detenzione in una cella del carcere di Castrovillari si
era tolto la vita, alla vigilia del processo di primo grado, svoltosi
con rito abbreviato e conclusosi con la condanna dei due fratelli a 16
anni di reclusione, previa concessione delle attenuanti generiche. Ieri,
a Catanzaro, il processo d'appello. Con la sentenza che, dichiarati i
due colpevoli del reato di omicidio volontario aggravato da futili
motivi, ricalca sostanzialmente la pena inflitta dal gup
castrovillarese, limandola d'un anno.
E ora il collegio difensivo
(composto, tra gli altri, dagli avvocati Carlo Salvo, Ugo Anelo e Carlo
Esbardo) già pensa di spostare ora la partita davanti alla Cassazione. -
4 MAGGIO
Maxi rissa tra vicini Cinque finiscono in ospedale e otto in manette I carabinieri hanno sequestrato mazze di legno e di ferro, un cric e un accendino a forma di pistola
Angelo Biscardi - Castrovillari
Il
periodo pasquale non ammansisce nessuno. Anzi, ieri sera è ritornato
prepotentemente alla ribalta il rancore. Quello che strappa le unghie
dalle mani.
Un misto di rabbia ed il desiderio di rivalsa, molto
probabilmente protratto nel tempo, che ha portato ad una maxi rissa
scoppiata intorno alle 19 in Viale del Lavoro, vale a dire al bivio di
Martire, nei pressi della rotatoria che smista il traffico cittadino da e
per la città di Castrovillari.
L'orario è quello di punta. Perché il centro del Pollino si riempie dei pendolari che tornano dal lavoro.
I
due gruppi rivali - si tratta di nuclei distinti di commercianti che
operano "gomito a gomito" presso uno stabile lambito dalla strada
Provinciale 241 - se le sono date di santa ragione in due momenti
distinti; tanto che i carabinieri della Compagnia di Castrovillari, che
ieri hanno operato agli ordini del capitano Sabato Santorelli e del
tenente comandante del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia
cittadina, Vincenzo Pappalardo, si sono subito accorti che le
incomprensioni andavano avanti ormai di alcuni anni.
La causa o le
cause dei dissidi scoppiati ieri sera - tutti legati a motivi di
vicinato - saranno comunque sciolte soltanto nelle prossime ore
dall'autorità giudiziaria e dal pubblico ministero di turno presso il
Tribunale di Castrovillari, dott. Francesco Pellecchia.
I
carabinieri, in particolare, ieri sera hanno arrestato tutti i presunti
protagonisti della vicenda (otto persone in tutto), sequestrando alcune
mezze di legno e di ferro, un cric ed un accendino a forma di pistola
che sarebbe stato usato durante il regolamento di conti.
Tra i dubbi
dei carabinieri - saranno chiariti soltanto questa mattina dai militari
della Compagnia di Castrovillari - anche il numero delle persone
coinvolte.
Infatti, pare che altri soggetti - non sono stati ancora
identificati - si sarebbero momentaneamente sottratte alla ricostruzione
dei fatti operata dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari.
I
militari dell'arma, in particolare, per tutta la nottata di ieri hanno
verbalizzato le dichiarazioni di alcuni testimoni che avrebbero
assistito alla zuffa.
Indagini mirate che dovrebbero portare ad altri
provvedimenti restrittivi che dovrebbero essere vergati solo quando il
quadro sarà ancor più chiaro.
Tra le certezze c'è il ferimento di
almeno 5 persone; tanto che tutte sono state prontamente trasportate al
Pronto Soccorso di Castrovillari.
Nelle prossime ore sarà sciolta la
prognosi dai sanitari del nosocomio del Pollino. Le indagini dei
carabinieri sono andate aventi sino a tarda ora di ieri per
cristallizzare i fatti che saranno alla base dell'udienza di convalida
ed il giudizio direttissimo (si terrà questa mattina presso il Tribunale
di Castrovillari). Le persone arrestate dai carabinieri – alcune sono
difese dagli avvocati di fiducia, Ugo Anelo e Carlo Salvo, sono
accusate, a vario titolo, di rissa e delle lesioni. Nelle prossime ore
compariranno dinanzi al giudice.. - 6 Aprile
Notizia n° | 9645 | |
Città ~ Cassano allo Jonio data ~ 20/07/2011 Sez. ~ Cronaca |
Torna libero Pristavu, accusato di omicidio |
La decisione dopo il probatorio |
Gheorghe Pristavu, 38 anni,
cittadino romeno, è tornato libero.
Gheorghe Pristavu accusato, insieme con altri due cittadini romeni (Danut Gherghel, 44 anni, e Mihai Pristavu, 21) del duplice tentato omicidio compiuto nei confronti di due loro connazionali, i fratelli Ionut Florin Lacatusu, 21 anni, caduto da un balcone, e Adi Costantin Lacatusu, 23anni, ferito con un colpo di accetta in testa, era l’unico a essere ancora sottoposto a misura cautelare. Lunedì scorso, dopo circa tre mesi di carcere, è tornato libero. Adesso ha solo l’obbligo di presentarsi tutti i giorni, dalle 18 alle 18,30, presso la tenenza dei carabinieri di Cassano. La sua scarcerazione è stata disposta dal Gip del Tribunale della città del Pollino, Annamaria Grimaldi, che ha accolto l’istanza di revoca della custodia cautelare in carcere presentata dall’avvocato difensore, Carlo Salvo del foro di Castrovillari, a seguito delle risultanze dell’incidente probatorio svoltosi nei giorni scorsi. Il tentato duplice omicidio dei fratelli Lacatusu è avvenuto il 17 aprile scorso, a seguito di una rissa scoppiata per futili motivi in un’abitazione di via Duomo a Cassano. vIl21aprile, era stata la stessa dottoressa Grimaldi, con una propria ordinanza, a disporre per Gheorghe Pristavu la custodia cautelare in carcere, a convalidare i fermi di polizia giudiziaria a cui i tre cittadini romeni furono sottoposti nella stessa serata del 17 aprile, a rigettare la richiesta di misura cautelare nei confronti di Mihai Pristavu, disponendone la liberazione, e a disporre la misura degli arresti domiciliari per il quarantaquattrenne Danut Gherghel,revocati, il 5maggio scorso, su disposizione del Tribunale del Riesame di Catanzaro.
autore
~ Antonio Iannicelli
fonte
~ Il Quotidiano della Calabria
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