Stampa del 17.10.2014
La Corte di Appello di Milano ha dimezzato la pena per l’agente della polizia
penitenziaria in servizio al carcere del Bassone di Como che era stato sorpreso
dai carabinieri con 500 g di stupefacente. Il 30 enne, assistito dal legale di fiducia avv. Carlo
Salvo del Foro di Castrovillari (CS), ha ottenuto, dalla V sezione della Corte di Appello di Milano, la riforma della sentenza di primo grado con la quale il gup di Como
Francesco Angiolini, lo aveva condannato ad una pena di 5 anni e 4 mesi. Ieri la pena è
scesa a 2 anni e 8 mesi, questi ultimi già scontati con la detenzione
cui fu sottoposto prima in cella poi ai domiciliari. Le indagini
risalgono al 2011 e furono condotte prima dagli agenti di polizia
penitenziaria del Bassone, poi dai Carabinieri di Como. Adesso sarà la Cassazione a decidere sulle diverse eccezioni e questioni processuali disattese dai giudici di merito, questioni che se accolte metterranno a segno un ulteriore risultato positivo. Gli altri imputati, a differenza di uno, avevano definito la
propria posizione patteggiando la pena.