sabato 12 maggio 2012

Due fratelli condannati in Appello per l'omicidio di un bracciante
Gianpaolo Iacobini - Cassano Jonio

Sono stati giudicati colpevoli anche in secondo grado. E perciò sono stati condannati a quindici anni di reclusione. È stato dunque questo il verdetto scritto dalla Corte d'Appello di Catanzaro (presieduta da Fortunato Rosario Barone; a latere, Marco Petrini) per i fratelli Costel e Cristinel Habliuc, rispettivamente di trenta e trentuno anni, per l'omicidio di Angelov Krasimir, un bracciante bulgaro di 33 anni.
Una vicenda dai contorni drammatici, l'uomo infatti era stato ucciso a calci e pugni, e forse pure con l'aiuto di un corpo contundente, il 25 ottobre del 2010, a Marina di Sibari.
L'assassinio, questa era stata la ricostruzione degli investigatori e della procura, era maturato al termine di una rissa accesasi nel mezzo di una serata trascorsa in compagnia di un gruppo di rumeni, iniziata con uno scambio di parole pesanti.
Tra di loro c'era anche una ragazza, alla quale Krasimir si era rivolto con parole giudicate offensive dagli amici della donna (tra costoro il fidanzato), che per questo l'avevano poi malmenato fino a provocarne il decesso.
Tentando anche di deviare indagini e sospetti. Ma i Carabinieri della Tenenza di Cassano, giunti sul posto a seguito di una segnalazione, non avevano abboccato alla messinscena, e nel giro di poche ore erano riusciti ad individuare sia l'abitazione al cui interno il delitto era stato consumato, sia i presunti assassini. Individuando elementi considerati preziosi (come le tracce ematiche ritrovate nella villetta luogo del delitto) e posti alla base del fermo degli indagati, poi convalidato dal Gip e trasformato in misura cautelare.
Tra i fermati, anche un terzo rumeno, Vasile Gavrilas, che dopo mesi di detenzione in una cella del carcere di Castrovillari si era tolto la vita, alla vigilia del processo di primo grado, svoltosi con rito abbreviato e conclusosi con la condanna dei due fratelli a 16 anni di reclusione, previa concessione delle attenuanti generiche. Ieri, a Catanzaro, il processo d'appello. Con la sentenza che, dichiarati i due colpevoli del reato di omicidio volontario aggravato da futili motivi, ricalca sostanzialmente la pena inflitta dal gup castrovillarese, limandola d'un anno.
E ora il collegio difensivo (composto, tra gli altri, dagli avvocati Carlo Salvo, Ugo Anelo e Carlo Esbardo) già pensa di spostare ora la partita davanti alla Cassazione. - 4  MAGGIO

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