Gianpaolo Iacobini - Cassano Jonio
Sono
stati giudicati colpevoli anche in secondo grado. E perciò sono stati
condannati a quindici anni di reclusione. È stato dunque questo il
verdetto scritto dalla Corte d'Appello di Catanzaro (presieduta da
Fortunato Rosario Barone; a latere, Marco Petrini) per i fratelli Costel
e Cristinel Habliuc, rispettivamente di trenta e trentuno anni, per
l'omicidio di Angelov Krasimir, un bracciante bulgaro di 33 anni.
Una
vicenda dai contorni drammatici, l'uomo infatti era stato ucciso a
calci e pugni, e forse pure con l'aiuto di un corpo contundente, il 25
ottobre del 2010, a Marina di Sibari.
L'assassinio, questa era stata
la ricostruzione degli investigatori e della procura, era maturato al
termine di una rissa accesasi nel mezzo di una serata trascorsa in
compagnia di un gruppo di rumeni, iniziata con uno scambio di parole
pesanti.
Tra di loro c'era anche una ragazza, alla quale Krasimir si
era rivolto con parole giudicate offensive dagli amici della donna (tra
costoro il fidanzato), che per questo l'avevano poi malmenato fino a
provocarne il decesso.
Tentando anche di deviare indagini e sospetti.
Ma i Carabinieri della Tenenza di Cassano, giunti sul posto a seguito
di una segnalazione, non avevano abboccato alla messinscena, e nel giro
di poche ore erano riusciti ad individuare sia l'abitazione al cui
interno il delitto era stato consumato, sia i presunti assassini.
Individuando elementi considerati preziosi (come le tracce ematiche
ritrovate nella villetta luogo del delitto) e posti alla base del fermo
degli indagati, poi convalidato dal Gip e trasformato in misura
cautelare.
Tra i fermati, anche un terzo rumeno, Vasile Gavrilas, che
dopo mesi di detenzione in una cella del carcere di Castrovillari si
era tolto la vita, alla vigilia del processo di primo grado, svoltosi
con rito abbreviato e conclusosi con la condanna dei due fratelli a 16
anni di reclusione, previa concessione delle attenuanti generiche. Ieri,
a Catanzaro, il processo d'appello. Con la sentenza che, dichiarati i
due colpevoli del reato di omicidio volontario aggravato da futili
motivi, ricalca sostanzialmente la pena inflitta dal gup
castrovillarese, limandola d'un anno.
E ora il collegio difensivo
(composto, tra gli altri, dagli avvocati Carlo Salvo, Ugo Anelo e Carlo
Esbardo) già pensa di spostare ora la partita davanti alla Cassazione. -
4 MAGGIO
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